Grandi novità arrivano da oltreoceano, infatti, Apple e Google hanno predisposto un sistema che detterà gli standard in ambito Contact Tracing. Le società hanno già attivato l’impianto tecnologico che permetterà agli smartphone di comunicare attraverso lo standard di trasmissione dati wireless Bluetooth e a breve sarà disponibile tramite aggiornamento nei dispositivi di tutto il mondo.
La tecnologia offerta dai due colossi statunitensi è già a disposizione dei governi, che attraverso il protocollo in questione potranno superare senza difficoltà tutti quei problemi collegati alla realizzazione tecnica degli applicativi, il tutto permetterà anche di non gravare eccessivamente sulle batterie degli utenti.
Tra gli Stati che hanno accolto a braccia aperte l’insolita collaborazione delle due aziende, c’è l’Italia, che ha scelto il modello di tracciamento offerto da Google ed Apple per integrarlo all’app Immuni. Infatti, nel Bel Paese il 99% degli smartphone utilizza un sistema operativo iOS o Android, tali numeri offrono la possibilità di rientrare nel quantitativo minimo di installazione utile affinché l’applicazione sortisca gli effetti desiderati.
A cosa serve?
Il Contact Tracing tradizionale potrà beneficiare enormemente dall’opportunità offerta da Apple e Google, ad ora, il primo risulta ancora incompleto ed ancora dotato di difetti. Infatti, se un soggetto affetto da COVID-19 è obbligato a compilare un questionario utile a ripercorrere i contatti avuti in precedenza, è necessario che tali dati siano dettagliati e privi di omissioni volontarie. Grazie al sistema offerto dai due colossi statunitensi, le API offerte permetteranno di ricostruire con estrema precisione il numero di contatti avuti durante i 14 giorni precedenti.
I contatti che verranno registrati sono tutti quelli di persone che abbiamo incontrato, volontariamente o meno. Il software in questione ci fornirà la mappa delle esposizioni, evitando la raccolta di dati inutili, come le identità dei soggetti, quindi la Privacy è salvaguardata. In virtù di questo fatto, i due colossi tech non fanno riferimento a questa pratica con il nome di Contact Tracing, bensì di Exposure Notification (Notifica di Esposizione).
Come utilizzare il protocollo: i paletti per i diversi Stati
Il software, non raccoglierà alcun dato relativo alla geolocalizzazione, trasformando tutti i dati raccolti in codici anonimi e crittografati, e vengono memorizzati all’interno del dispositivo di chi scarica l’app e non all’interno di un server unico centralizzato. L’intero accordo collegato a questa tecnologia terminerà appena l’emergenza sanitaria sarà conclusa. Infatti, una volta conclusa, tutte le app, compresa Immuni, non avranno senso di esistere.
All’interno del documento d’accompagnamento alla pubblicazione delle API sono incluse anche le indicazioni utili ai Governi nazionali:
Le Applicazioni devono essere realizzate solo dai Sistemi Sanitari Nazionali;
È necessario richiedere il consenso degli utenti prima che gli stessi condividano il risultato del relativo test al COVID-19;
Dovranno essere raccolti solo i dati necessari, e tali dati non dovranno essere utilizzati a scopo di lucro;
Non dovrà mai essere richiesto l’accesso alla geolocalizzazione.
Il Ministro per l’Innovazione ha inoltre detto che “L'applicazione di tracciamento dei contatti usufruisce dei sistemi operativi forniti da due gruppi di livello internazionale, perché questo ne accresce l'efficienza in un quadro di tutela della privacy”. Inoltre, l’efficienza offerta dal sistema creato da Apple e Google permette alle diverse app governative di interagire con quelle degli stati esteri, permettendo di fatto un controllo maggiormente capillare.