Fake news e COVID

Si parla da moltissimo tempo del dilagante fenomeno delle Fake News. Da sempre notizie fasulle o bufale hanno ammorbato l’informazione mondiale, ma da quando Internet è entrato nella quotidianità delle persone il fenomeno si è amplificato a dismisura, specialmente grazie alla platea presente sui social network e alla pigrizia del lettore moderno, il quale troppo spesso non si documenta adeguatamente o non controlla le fonti.

Nel periodo della pandemia, il fenomeno delle Fake News ha toccato il suo apice, difatti, un recente report della ONG Avaaz titolato “Facebook’s Algorithm: A Major Threat to Public Health” ha illustrato che in USA, Francia, Regno Unito, Germania ed Italia l’algoritmo del social network ha permesso la diffusione di informazioni non verificate e bufale in grado di raggiungere più di 3,8 miliardi di visualizzazioni, toccando il suo massimo proprio durante la pandemia da COVID-19.

Salute, le bufale superano in visualizzazioni le notizie ufficiali

Tutti i contenuti fasulli riguardanti la salute sono stati visualizzati su Facebook in misura quattro volte superiore rispetto ai contenuti offerti da OMS e Ministero della Salute. I dirigenti del noto social, hanno provato ad arginare il fenomeno e mantenere le persone informate adeguatamente, ma i contenuti fake hanno comunque registrato un aumento superiore al 43% delle visualizzazioni. Queste pagine, secondo il report, sono seguite da oltre 28 milioni di persone e a loro volta generano un ammontare di visualizzazioni che supera 800 milioni di unità. Una delle più importanti notizie false sparse nella rete riguarda il programma di vaccinazione contro la polio di Bill Gates avrebbe causato la paralisi in mezzo milione di bambini in India. Altre bufale riguardano la presunta inutilità della quarantena o delle mascherine.

Il report ha proposto una soluzione per confinare i soggetti che divulgano notizie false, attraverso due step. Il primo passo è inserire le rettifiche, un sistema il quale invierebbe notifiche a tutti i soggetti che hanno letto la Fake News. Detto questo, il team di Avaaz ha inoltre proposto di declassare i post dei soggetti che diffondono in maniera sistematica e volontaria notizie false. All’interno del documento elaborato dalla ONG è possibile scoprire che solo il 16% delle bufale viene segnalato direttamente da Facebook, la parte restante rimane online senza alcuna notifica, nonostante il contenuto sia stato verificato da chi si occupa di fact-checking.

Facebook risponde ai suggerimenti

Un portavoce di Facebook ha risposto che la società condivide lo scopo di Avaaz, ma quanto proposto da questi ultimi non avrebbe una adeguata influenza. Tra le altre cose, il responsabile del social ha aggiunto che “Grazie alla nostra rete globale di fact-checker, da aprile a giugno abbiamo applicato etichette di avvertimento su 98 milioni di informazioni errate relative al Covid-19 e rimosso 7 milioni di contenuti che potrebbero portare a danni imminenti”.

Continua a leggere:

L’evoluzione del mercato dell’e-commerce nel prossimo anno: tendenze e previsioni

Il mercato dell’#e-commerce globale è in una fase di rapida evoluzione, e le previsioni per il prossimo anno e oltre indicano un quadro in cui l’Asia, e in particolare la Cina, manterranno un ruolo predominante, ma si assisterà anche a una crescita sostenuta in altre regioni, come Europa, Stati Uniti e paesi emergenti. Il ruolo dominante della Cina La #Cina, come confermato dai dati di Statista Market Insights, è attualmente il più grande mercato di e-commerce al mondo. Nel 2023, le vendite del settore nel Paese hanno raggiunto la cifra impressionante di 1,24 trilioni di dollari. Nonostante una fase di

Leggi Tutto »

Arrivano le voci realistiche di ChatGPT, una nuova frontiera nell’interazione vocale con l’IA

ChatGPT continua a evolversi, e una delle novità più attese è l’introduzione delle voci realistiche, parte della modalità vocale avanzata. Annunciata durante il lancio del modello #GPT-4, questa funzionalità ha immediatamente catturato l’attenzione degli utenti per la sua capacità di rendere le conversazioni con l’IA molto più naturali e coinvolgenti. Un’esperienza di conversazione più naturale Le #voci realistiche puntano a rivoluzionare il modo in cui interagiamo con #ChatGPT, trasformando l’esperienza da puramente testuale a qualcosa di più dinamico e intuitivo. In un mondo in cui la comunicazione vocale diventa sempre più centrale, questa innovazione rende l’interazione con l’#IA più coinvolgente

Leggi Tutto »

Il web si sta svuotando? Il 38% di pagine e siti internet è scomparso

Internet, l’infinita risorsa di informazioni e contenuti che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e comunicare, non è così permanente come potremmo pensare. Un’analisi condotta dal Pew Research Center ha rivelato un fenomeno preoccupante: una porzione significativa del web che conosciamo sta scomparendo. In particolare, il 38% delle pagine web esistenti nel 2013 non è più accessibile, e nel 2023 l’8% di quelle pagine è svanito. Questo è un sintomo evidente del cosiddetto “decadimento digitale”, un processo attraverso il quale grandi quantità di notizie, link e contenuti online si dissolvono nel nulla. Il #decadimentodigitale non colpisce solo siti di

Leggi Tutto »

Deepfake, il volto ingannevole della tecnologia

I #contenutifalsi, o “fake”, hanno invaso il mondo digitale, specialmente sui social media, dove vengono usati per manipolare l’opinione pubblica, spingere agende politiche o ideologiche, e perfino generare profitti attraverso pubblicità e merchandising. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale (IA), questi contenuti si sono evoluti, dando vita ai deepfake, una forma di inganno molto più sofisticata e difficile da rilevare. Ma cos’è esattamente un #deepfake? Si tratta di un contenuto multimediale—spesso video, ma anche immagini e audio—alterato o completamente generato da algoritmi di intelligenza artificiale, in particolare da reti neurali profonde. Questi algoritmi possono manipolare il volto, la voce e i movimenti

Leggi Tutto »

Vuoi un riferimento unico per la digitalizzazione della tua azienda?