Proposte per regolare il modo crypto dopo il collasso di FTX

Il recente fallimento di FTX, la seconda più grande “banca” crypto al mondo, ha dato un nuovo impulso all'industria delle criptovalute per rendere l'ecosistema più sicuro e trasparente. Un rapporto dell'Atlantic Council ha analizzato la situazione regolatoria in 25 paesi ed ecco cosa ha scoperto.

Il fallimento di FTX, considerato come il “momento Lehman Brothers” del settore delle criptovalute, ha mostrato l'importanza della regolamentazione per evitare problemi di fiducia e il collasso del settore. Le aziende del settore stanno cercando soluzioni per mantenere la fiducia degli investitori e per evitare il collasso della cripto-finanza. Alcune aziende hanno chiesto di essere sottoposte a controlli di trasparenza per dimostrare che l'opacità e la cattiva gestione dei fondi dei clienti non sono problemi endogeni. Altre aziende stanno prendendo l'iniziativa tornando alle origini della blockchain, pubblicando “proof of reserves” per dimostrare la loro solvibilità.

Un numero crescente di exchange, che fungono sia da mercato di scambio che da “banche” per alcuni investitori, stanno pubblicando “proof of reserves” per mostrare i loro portafogli virtuali e le riserve finanziarie in modo che tutti possano verificarne l'esistenza. Questo è stato fatto dal fondatore e CEO di Binance, Changpeng Zhao, per dimostrare che la sua azienda non era insolvente, a differenza della rivale FTX. Inoltre, questa mossa anticipa l'ondata di regolamentazione che potrebbe avere un impatto negativo sull'industria.

L'Atlantic Council ha voluto analizzare lo stato attuale della regolamentazione del settore delle criptovalute, che varia notevolmente da paese a paese. La metà dei paesi del G20, che rappresentano più del 50% del PIL mondiale, hanno regolamentazioni che permettono l'utilizzo delle criptovalute in modo legale, mentre in tutti i paesi si stanno studiando nuove leggi. Non c'è una correlazione diretta tra la regolamentazione e l'adozione delle criptovalute, infatti nei primi dieci paesi per adozione di criptovalute sono in vigore divieti parziali o generali. In alcuni paesi più restrittivi come Cina, Arabia Saudita e Pakistan, gli utenti possono ancora scambiare e detenere criptovalute, probabilmente a causa del ritardo nell'applicazione delle leggi, delle capacità effettive di applicazione e della volontà politica. D'altra parte, nei paesi dove è legale detenere criptovalute, le norme stanno cambiando rapidamente. Tra i paesi analizzati, l'88% sta apportando modifiche sostanziali al proprio quadro normativo, spesso attraverso nuove leggi ad hoc per i relativi mercati.

Secondo i ricercatori, le stablecoin, criptovalute legate al valore di una valuta tradizionale, “costituiscono la prossima frontiera della regolamentazione”. Paesi come l'Unione Europea, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Thailandia stanno valutando la possibilità di regolamentarle, mentre in Messico le istituzioni finanziarie non possono emetterle. Non a caso, questo campo si intreccia con un altro oggetto di studio dei regolatori: dei 25 paesi analizzati, più del 90% ha progetti in corso per costruire una valuta digitale basata sulla propria banca centrale.

Esistono opportunità per la sperimentazione normativa e la collaborazione con il settore privato. Ad esempio, il Giappone ha creato un'associazione di scambi e emittenti di criptovalute per incoraggiare l'autoregolamentazione; Arabia Saudita, Canada, Italia e Messico hanno sviluppato sandbox normativi. Tuttavia, gli utenti si avventurano nel settore a proprio rischio e pericolo poiché non esistono protezioni finanziarie. Solo il 44% dei paesi analizzati dall'Atlantic Council dispone di norme specifiche per prevenire le frodi. Inoltre, il capo della vigilanza finanziaria della Banca Centrale Europea ha dichiarato che le autorità di regolamentazione avranno difficoltà a supervisionare i fornitori di crypto-asset poiché non tengono conto dei rischi finanziari, non rispettano i confini nazionali e pongono un enorme problema di protezione dei consumatori. In Europa, la legge sui mercati crypto non sarà in vigore fino al 2024 almeno, mentre in altri paesi i progressi sono ancora inferiori. Alcune grandi aziende del settore stanno cercando di rendere il criptoverso uno spazio più sicuro con iniziative “know your customer” e sistemi antiriciclaggio.

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