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CounterCloud è un recente progetto che ha impiegato l’intelligenza artificiale per creare campagne di disinformazione. Si tratta di un esperimento informatico e sociale, realizzato da due ingegneri che, con 400 dollari, hanno creato una piattaforma di disinformazione automatizzata, gestita al 100% da sistemi di intelligenza artificiale, in grado di simulare l’attività di una redazione.
Il software di CounterCloud, totalmente gestito da algoritmi, analizza gli articoli più popolari online e ne produce altri per contro argomentare le tesi dei primi. Realizza video e foto fake, li attribuisce a giornalisti inesistenti con profili social fittizi in grado di interagire con utenti reali, pubblica post con commenti annessi. In soli sei giorni ha prodotto più di 200 contenuti.
Se ora leggi questa notizia è solo perché gli autori, utilizzando l’alias Neapaw, lo hanno raccontato in un video su YouTube per sensibilizzare la comunità internazionale sui rischi della manipolazione informativa. Sono stati poi raggiunti dalla testata The Debrief, che ne ha confermato l’identità garantendo loro anonimato.
Vivono in un Paese che non fa parte dell’apparato di intelligence occidentale e collaborano con organizzazioni governative, fornendo soluzioni informatiche ai reparti militari e ci mettono in guardia:
“Date le risorse finanziarie e tecnologiche delle agenzie di intelligence, è prudente presumere che questa non sia la prima volta che qualcuno costruisce o testa un programma per il un sistema simile”.
CounterCloud ci ricorda, ancora una volta, che dubitare di ciò che leggiamo, ascoltiamo e guardiamo, prima di crederci, è una clausola di sopravvivenza per non abbeverarsi alle fonti di falsità che inquinano la vita civile.