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Utenti più coinvolti, efficenza operativa: il termine Web3 si riferisce ad un ambiente internet iperconnesso, grazie all’intelligenza artificiale. Dalle banche ai pagamenti, il Web3 offre nuovi orizzonti di fiducia decentralizzata.
La blockchain fa da capofila, le criptovalute sono guardate con minor sospetto da aziende e PA, il cambiamento sembra in atto. L’UE introduce il Digital Euro, nel solo 2022, le aziende adottano 278 progetti Web3, registrando una crescita del 13%.
Secondo Francesco Bruschi, direttore dell’Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano:
“Il web3 sta dimostrando un potenziale trasformativo che va ben oltre le mere dinamiche finanziarie o le fluttuazioni del mercato delle criptovalute. Offre, infatti, la possibilità di plasmare un nuovo modello di Internet, caratterizzato da equità e inclusività. In questa prospettiva, gli utenti diventeranno i veri proprietari dei propri dati e delle interazioni web, riducendo così il potere eccessivo delle piattaforme digitali”.
Giacomo Vella, condirettore dell’Osservatorio, sottolinea che siamo solo all’inizio di un lungo percorso e che, per sfruttare appieno il potenziale del Web3, è cruciale continuare gli investimenti in ricerca e sviluppo e collaborare attivamente alla creazione di un quadro normativo adeguato. La trasformazione del Web3 si configura come una sfida collettiva, e l’Europa è chiamata a svolgere un ruolo attivo e di primo piano per garantirne una corretta adozione.