Sapevi che esiste l’inquinamento digitale? Ecco qualche informazione

L’inquinamento digitale è una realtà spesso ignorata, ma le nostre attività online quotidiane contribuiscono significativamente a questo fenomeno. Ogni volta che navighiamo su #internet o utilizziamo #servizidistreaming, come guardare video o ascoltare musica, generiamo una quantità enorme di dati che devono essere trasferiti e memorizzati nei data center. Questi processi richiedono #energia e #risorse considerevoli.

Ad esempio, la visione di video online è una delle attività più dispendiose in termini di #consumo di banda e energia. Servizi popolari come Netflix, YouTube e altre piattaforme di streaming utilizzano una quantità significativa di energia per funzionare. I data center che supportano queste attività sono tra i maggiori consumatori di energia nel settore ICT. Anche i social media, con milioni di utenti che caricano e scaricano contenuti in continuazione, contribuiscono notevolmente a questo problema.

Nonostante i progressi tecnologici che hanno reso i data center più efficienti dal punto di vista energetico, la crescente domanda di servizi digitali potrebbe annullare questi miglioramenti. Gli utenti possono aiutare a ridurre l’#impattoambientale adottando comportamenti più consapevoli, come abbassare la risoluzione dello streaming video o limitare il tempo trascorso sui social media.

Prendiamo come esempio l’invio di email: può sembrare un’azione insignificante, ma se si considerano tutte le email inviate quotidianamente, l’impatto diventa rilevante. Uno studio dell’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia (ADEME) ha rivelato che una singola email può produrre circa 19 grammi di CO2, considerando il consumo del computer e del server che gestisce l’email. Otto email producono la stessa quantità di CO2 generata da un’auto che percorre un chilometro.

Queste emissioni, sebbene possano sembrare minime per singola email, si sommano rapidamente, considerando i miliardi di email inviate ogni giorno. Si stima che le email possano contribuire fino a 150 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, rappresentando circa lo 0,3% dell’impronta di carbonio globale. Inoltre, caricare foto sui social media, condividere storie o postare video divertenti sono attività comuni che, sebbene abbiano un impatto ridotto singolarmente, diventano significative se sommate.

Caricare una singola foto su una piattaforma social produce circa 0,154 grammi di CO2, l’equivalente di percorrere 1,3 metri con un veicolo leggero. Tuttavia, il numero enorme di foto caricate quotidianamente rende questo impatto considerevole. Anche l’attività di scrolling sui social media, che molti di noi fanno senza pensarci, contribuisce all’inquinamento digitale. Scorrere il feed di un social può produrre fino a 1,549 grammi di CO2, l’equivalente di percorrere 13 metri con un veicolo leggero, circa dieci volte l’impatto di caricare una foto.Queste informazioni dovrebbero farci riflettere sull’impatto ambientale delle nostre attività digitali quotidiane. Ridurre il numero di email inviate, limitare il tempo sui social media e adottare altre pratiche digitali sostenibili possono fare una grande differenza per il nostro pianeta.

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