C’era da aspettarselo: prima o poi, il dominio americano nel settore dell’intelligenza artificiale avrebbe incontrato un rivale inaspettato. E quel rivale ha un nome: #DeepSeek. Un nome che, fino a poco tempo fa, era sconosciuto ai più, ma che oggi è sulla bocca di tutti, dalle startup agli investitori di Wall Street.
DeepSeek è il nuovo modello di #IA generativa sviluppato dalla startup cinese omonima, fondata nel 2023 da Liang Wenfeng e sostenuta dall’hedge fund High-Flyer di #Hangzhou. Lanciato all’inizio del 2024, DeepSeek-R1 ha rapidamente guadagnato l’attenzione globale grazie alle sue prestazioni paragonabili ai colossi americani, ma con un costo di realizzazione incredibilmente più basso: meno di 6 milioni di dollari in soli due mesi. Un’impresa che ha fatto drizzare le antenne alle grandi aziende tecnologiche americane, per un motivo molto semplice: DeepSeek è potente, open source e accessibile a tutti.
Ma cosa lo rende così speciale? Innanzitutto, l’accesso alle informazioni aggiornate dal web e la trasparenza nel mostrare all’utente i passaggi attraverso i quali giunge alle sue risposte. Un aspetto che potrebbe rivoluzionare l’esperienza d’uso dell’IA, rendendola meno una “scatola nera” e più uno strumento comprensibile e verificabile.
E mentre DeepSeek conquistava gli utenti, scalando la classifica delle app più scaricate su iPhone e superando persino #ChatGPT, il mondo finanziario ha assistito a un vero e proprio terremoto. Il Nasdaq ha chiuso una seduta nerissima, con un calo del 3,07%, trascinato giù dall’ondata di vendite sui titoli tecnologici. Il colosso dei chip Nvidia ha perso quasi il 17%, bruciando ben 589 miliardi di dollari di capitalizzazione in una sola giornata. Un segnale chiaro: il mercato sta riconsiderando il suo assetto e DeepSeek potrebbe essere l’elemento che ridisegna gli equilibri globali.
Oltre all’impatto economico, questo nuovo competitor pone interrogativi più profondi: l’intelligenza artificiale è ancora un settore dominato dagli Stati Uniti o siamo di fronte a una vera e propria globalizzazione della tecnologia? Se fino a ieri le innovazioni più avanzate provenivano dalla Silicon Valley, oggi la Cina dimostra di poter giocare ad armi pari – e forse addirittura di dettare nuove regole.
Non è solo una questione di tecnologia, ma di strategia e investimenti. DeepSeek dimostra che non servono budget astronomici per creare un’IA avanzata: bastano competenze, efficienza e una visione chiara. E se la Cina è riuscita a lanciare un modello così competitivo con una spesa minima, cosa potrebbe fare con risorse ancora maggiori?
Il futuro dell’IA è più incerto che mai, ma una cosa è sicura: DeepSeek ha già lasciato il segno e il mondo sta prendendo nota.